I corticosteroidi sono comunemente usati per la gestione di gravi tossicità associate alla terapia con cellule Car-T. Tuttavia non è chiaro se la dose, la durata del trattamento e la tempistica con cui vengono somministrati i corticosteroidi possano influire sull’efficacia clinica.
I ricercatori dell’Anderson Cancer Center, in Texas, hanno determinato l’impatto dei corticosteroidi sugli esiti clinici in pazienti con linfoma a grandi cellule B recidivante o refrattario trattati con Car-T anti-CD19.
I risultati sono stati pubblicati dalla rivista Blood.
Tra i 100 pazienti valutati, 60 (60%) hanno ricevuto corticosteroidi per la gestione delle tossicità associate alla terapia con cellule Car-T. La dose cumulativa mediana equivalente di desametasone era 186 mg e la durata mediana del trattamento con corticosteroidi era di 9 giorni (variava da 1 a 30 giorni). Il trattamento con corticosteroidi è iniziato tra i giorni 0 e 7 in 45 pazienti (75%) e oltre il giorno 7 in 15 (25%). Dopo un follow-up mediano di 10 mesi l’uso di una dose cumulativa più alta di corticosteroidi è stato associato a una sopravvivenza libera da progressione di malattia significativamente più breve.
Ancora più importante, scrivono gli autori, una dose cumulativa più alta di corticosteroidi e un uso prolungato e precoce dopo l’infusione delle cellule Car-T sono stati associati a una sopravvivenza globale significativamente più breve.
Sulla base di questi risultati gli esperti suggeriscono che i corticosteroidi vengano somministrati al dosaggio più basso possibile e per la durata più breve. “L’inizio del trattamento con corticosteroidi dovrebbe essere ritardato, quando clinicamente fattibile, mentre si gestiscono le tossicità associate alla terapia con cellule Car-T”.